TRE CONCETTI FONDAMENTALI
- La comunicazione digitale
- Come rientrare nella search intent
- Non c’è un progetto di scrittura senza seo
Quante volta abbiamo sentito parlare di keyword? tanto, troppo? non lo so, ma è indubbio che si tratta di una parola che è entrata nel vocabolario corrente e che sentiamo sempre più spesso. Oggi parliamo di pagine web e di content marketing ma non possiamo farlo senza nominare le cosiddette parole chiave; anzi potremmo dire che la parola chiave è ormai superata e quello su cui dobbiamo concentrare i nostri sforzi e la nostra comunicazione digitale è l’intento di ricerca o search intent.
La comunicazione digitale
Quante volta abbiamo sentito parlare di keyword? tanto, troppo? non lo so, ma è indubbio che si tratta di una parola che è entrata nel vocabolario corrente. Oggi parliamo di pagine web e non possiamo farlo senza nominare le cosiddette parole chiave; anzi potremmo dire che la parola keyword è superata e ora si parla direttamente di search intent. Per inquadrare meglio la situazione dobbiamo pensare che l’acquirente compie un vero e proprio viaggio prima di acquistare o prima di prenotare una camera d’albergo anche se il tutto avviene a distanza di pochi click…
Naturalmente non parlo delle intenzioni del nostro cliente abituale bensì di quelle che possono essere le intenzioni di un ipotetico cliente o di un curioso che è atterrato sulla vostra pagina.
Sito web, oltre un semplice biglietto da visita
Il sito, superato il fatto che non deve essere un semplice biglietto da visita, deve essere qualcosa che cattura l’attenzione del nostro viaggiatore tanto da fargli accogliere l’invito di quella bella CTA (call to action) che deve essere posizionata nel posto giusto o accettare la possibilità di prenotare usando il booking engine presente nella home page.
Come rientrare nella search intent
Partiamo da una domanda e chiediamoci: che cosa cerca una persona, una coppia, una famiglia che desidera una sistemazione, un appartamento a Firenze? L’intento di ricerca o search intent altro non è che il motivo per il quale un certo utente ha deciso di fare una certa ricerca sul web. Le motivazioni principali infatti per cui un individuo decide di fare una ricerca sono:
- richiedere informazioni su un prodotto/servizio da acquistare
- acquistare direttamente perché conosciamo quel prodotto/servizio
Google ha tutto l’interesse di interpretare sempre con maggiore precisione la ricerca così da offrire una SERP (Search engine results page) mirata ed esaustiva. Rientrare nei risultati di ricerca non è semplice perché occorre analizzare dei dati, disporre di strumenti che permettono di confrontare dei risultati e spesso solo una web agency (collaborando con dotFlorence, lo vedo tutti i giorni) ha a disposizione e soprattutto sa interpretare.
Le ricerche possono essere, generalizzando, di tre tipi:
- Navigazionali, sono quelle ricerche che l’utente fa quando conosce esattamente il nome della struttura, del prodotto o del servizio e lo cerca solo per confermare la sua ricerca/intenzione;
- Informazionali, sono quelle in cui l’utente non sa ancora bene cosa desidera e fa delle ricerche per trovare quel prodotto, quel servizio o quell’albergo ma non ha le idee chiare;
- Transazionali, sono quelle finalizzate ad un’azione, come l’acquisto di un prodotto, servizio o altro ancora.
Il valore medio di ogni singola ricerca varia, dove le Navigazionali hanno un valore medio/alto perché le persone sanno perfettamente quello che vogliono e il tasso di conversione è altissimo, le Informazionali hanno un valore medio/basso perché l’utente è in una fase precedente l’acquisto e il tasso di conversione è piuttosto difficile anche se l’80% delle ricerche sono proprio di questo tipo e sono quindi da tenere in forte considerazione; le Transazionali ovviamente hanno un valore medio/alto in quanto la ricerca è spesso finalizzata già ad un acquisto.
Quali sono le parole che ricorrono di più nelle vostre recensioni?
Quando si scrive un testo oltre ad avere in mente i punti di forza, i tratti salienti e le caratteristiche peculiari (magari riscontrate anche nelle recensioni) ci si deve immedesimare in un utente che fa la ricerca e quindi rispondere ad una serie di domande. I vostri testi rispondono alle domande dei vostri utenti?
Individuare e classificare gli intenti di ricerca non è affatto semplice ed è per questo che affidarsi alle persone giuste può rivelarsi non solo utile ma soprattutto una scelta strategica verso quelli che sono i vostri obiettivi.
Non c’è un progetto di scrittura senza seo
Questa frase (nel titolo) nel momento in cui stiamo scrivendo non ha più un valore perché quando si parla di copywriting è sottinteso parlare anche di seo. Procediamo con ordine e cerchiamo di inquadrare meglio la situazione perché non proprio tutti sono al corrente e padroneggiano il significato di queste parole. Come sempre procediamo con la traduzione e per poterlo fare dobbiamo capire che il SEO è un acronimo e le lettere che lo costituiscono sono search engine optimization. Gli inglesi non solo parlano con parole riescono anche a parlare attraverso gli acronimi! Prendiamo un riferimento consueto per parlare di SEO:
https://it.wikipedia.org/wiki/Ottimizzazione_per_i_motori_di_ricerca
Con il termine ottimizzazione per i motori di ricerca (in lingua inglese Search Engine Optimization, in acronimo SEO) si intendono tutte quelle attività volte a migliorare la scansione, l’indicizzazione ed il posizionamento di un’informazione o contenuto presente in un sito web, da parte dei crawler (detti anche bot) dei motori di ricerca (quali ad es. Google, Yahoo!, Bing, Yandex, Baidu ecc.) al fine di migliorare (o mantenere) il posizionamento nelle SERP (pagine di risposta alle interrogazioni degli utenti del web).
In altre parole i testi presenti nel nostro sito (ma non solo quelli) dovrebbero essere scritti in ottica SEO per avere l’opportunità di posizionarsi tra i primi risultati di ricerca. Oggi sappiamo che i primi posti di un risultato di ricerca sono riservati agli aggregatori di informazione, come booking, tripadvisor o airbnb, e ai risultati a pagamento, primo tra tutti in questo momento Google Ads, poi booking, trivago, ecc. Subito dopo i primi due/3 posti ci sono i risultati della ricerca organica e quanto più la relazione delle parole chiave presenti nel mio testo sono in relazione con le parole inserite nella ricerca del nostro ‘cliente’ tanto più ho facilità di essere visibile e quindi cliccabile, prenotabile e commercialmente forte!
Analisi dei dati per costruire un piano editoriale
Non si tratta solo di inserire delle parole chiave (quelle più ricercate dai nostri utenti) ma di un lavoro più complesso che deve tenere in considerazione le analisi dei dati da un lato (Google Analytics) e le analisi riscontrabili dalle ricerche online (Semrush) oltre ai dati riscontrabili dai nostri competitors, la nostra SWOT analysis a confronto con le nostre recensioni e, nel caso fossimo presenti, anche sui social, tutti i dati riscontrabili dalle pagine business analytics.
Solo grazie alle informazioni posso costruire una strategia comunicativa e un piano editoriale che tenga conto degli obiettivi che si vogliono raggiungere.