La formazione continua, un must per il copywriter (e non solo)
Intorno all’attività del copywriter aleggia ancora un’aria di mistero ma, senza dubbio, la formazione e il continuare ad aggiornarsi fanno bene!
C’è chi diventa copywriter perché gli piace scrivere, c’è chi ci arriva seguendo determinati studi o specializzazioni e c’è chi si forma e si informa successivamente le proprie scelte lavorative al fine di ricavare un’attività parallela a quella principale ma, quale che sia il motivo, possiamo tranquillamente affermare che non esiste un percorso unico o universale.
Ieri sera ho seguito un webinar ‘gratuito’ tenuto da Valentina Falcinelli founder di Pennamontata, sulle skills del copywriter, attività a cui mi dedico da qualche tempo, e questa mattina mi sono svegliata con l’idea di scrivere questo piccolo resoconto.
Ho modificato parzialmente i suggerimenti forniti, interpretando alcuni concetti secondo le mie esperienze e il mio personale concetto di copywriting.
Oltre la regola delle 3 C, le skills del copywriter
Dando per scontato la regola delle 3 C (correttezza, chiarezza e coerenza) procedo con l’elenco delle skills a cui un copywriter dovrebbe ispirarsi.
1 METODO
Il metodo è tutto quello su cui si basa il proprio lavoro da copywriter e occorre sperimentarlo, magari brevettarlo (esagerata) perché ci sono tanti metodi ma è indubbio che trovare un proprio processo creativo ci permette di essere non solo affidabili, ma anche autorevoli e soprattutto professionali, una parola qualche volta ab-usata in questo settore.
Il metodo può essere anche parte della proposta che normalmente facciamo al clienti, proprio per far capire che non ci affidiamo ai movimenti lunari, ma prima di esporci con anglicismi o acronimi, testiamolo e poi mettiamolo nero su bianco.
Naturalmente, trattandosi di un lavoro creativo, lo si può cambiare, integrare, ottimizzare, ecc. ma una struttura di base, a cui fare riferimento, ci dovrebbe essere.
2 VELOCITÀ
Allora qui la questione si fa difficile, nel senso che è arduo far passare il messaggio ‘velocità’ nell’eseguire i lavori da copywriter ma facile comprendere qualcosa di sbagliato, qualcosa che ha a che fare con il “raffazzonato” pur di consegnare, invece che con “il mettiti alla prova” e “cerca di essere veloce” ma SEMPRE nel rispetto della qualità e della correttezza.
Quando penso al copywriter, lo immagino un po’ come un artigiano. Non ci si improvvisa maestri o ‘mastri’ senza passare da studio, esercizio, costanza e determinazione. Perché penso all’artigiano? Perché questa figura migliora, ottimizza e progredisce progressivamente. Non ci si sveglia falegnami o carpentieri, bensì con la voglia e il desiderio di cimentarsi in quella o in quell’altra direzione. E cosa si fa? Si studia, ci si documenta e si prova a capire se quella è la nostra strada. È chiaro che dopo un determinato periodo di tempo, anche l’artigiano più meticoloso del mondo, deve velocizzarsi e produrre secondo un certo ritmo, altrimenti non può campare!
3 LEGGERE I MICRODATI
Informarsi prima di tutto. Cosa vuol dire? Vuol dire che se davanti a noi abbiamo un cliente dobbiamo comprendere come si presenta agli altri, quali canali social usa, quale tone of voice adopera e quali aspettative ha nei nostri confronti.
Il discorso è piuttosto ampio, soprattutto in riferimento alla seconda parte e avere un metodo (di cui sopra) può aiutare anche in questa fase.
4 PROATTIVO MA NO ANSIA
In questo lavoro occorre essere anche un po’ proattivi, nel senso che qualche volta le idee mancano proprio dal principio e non basta informarsi sulle peculiarità del settore, occorre andare oltre e provare a proporre più soluzioni, senza farsi prendere dall’ansia.
Il lavoro del copywriter è un lavoro di costruzione, (qualche volta di decostruzione), e le soluzioni arrivano per gradi o anche per tentativi, anche se questo vuol dire usare più tempo, più di quello preventivato.
5 AGGIORNAMENTO
Ecco se abbiamo imparato qualcosa in questi ultimi 30 anni, caratterizzati da un forte impatto tecnologico, è che abbiamo sempre da imparare (attenzione però a quelli che usano bene i ‘mezzi’ ma la sostanza è debole) e l’aggiornamento deve essere una costante, non una semplice opportunità.
Questo concetto è trasversale, nel senso che non compete solo i nomadi digitali, i nerd o coloro che lavorano tramite il computer ma è valido un po’ per tutti! Internet ci dà l’opportunità di crescere e accrescere le nostre competenze e non parlo solo di informazioni o link ma di corsi, master e sinergie digitali di vario genere.
Il lifelong learning non è solo un anglicismo figo da tirare fuori in una conversazione ma uno stile di vita e un approccio dinamico, energico, vivace…
6 OCCHIO ESTETICO
Ecco qui ci sarebbe da scrivere un capitolo a parte. Colui che scrive non si occupa solo di parole e scrittura poiché la comunicazione, intesa come trasmissione di un messaggio, di un incipit, di un approfondimento o di una spiegazione, non è solo costituito dalle parole.
Anche qui, è un po’ come sul discorso velocità, sì avere un occhio estetico e contribuire, collaborare con gli addetti ai lavori, ma non improvvisarsi grafico.
Soprattutto nellla progettazione di un sito, non ci si può limitare soltanto alla creazione dei contenuti costituenti le pagine del sito, occorre lavorare a stretto contatto con il project manager e capire come valorizzare il messaggio del cliente, rafforzare il brand, laddove ci sia, e farlo conoscere al pubblico di riferimento.
7 RICERCATORE
La ricerca direi che è fondamentale. Anche se siamo quel tipo di copywriter specializzati in un determinato settore, non si finisce mai di imparare e soprattutto non si finisce mai di migliorare! Occorre però saper cercare altrimenti si perde tempo e magari non si compiccia niente di buono.
Come docente spesso mi sono resa conto che gli studenti si dividono fondamentalmente in due categorie: una che sa cercare su internet le informazioni e l’altra che si ferma al primo risultato di ricerca, a discapito del lavoro o della tesina da consegnare.
Anche qui ci sono dei metodi e dei tool che possono aiutare per ottimizzare la ricerca e ottenere i migliori risultati nel minor tempo possibile. Io mi sto ancora documentando….
8 CURA DEL DETTAGLIO
Qui si ritorna un po’ al concetto dell’artigiano e del fare le cose con cura, senza tralasciare niente. La cura del dettaglio è un concetto a 360° gradi, nel senso che chi si occupa di scrittura deve guardare ogni aspetto, anche se non è strettamente legato con il proprio lavoro, proprio perché quando si consegna qualcosa è veramente brutto sentirsi dire: “non è una mia competenza” oppure “per quel che mi riguarda..”, ecc. Sia da freelance e a maggior ragione se dipendenti di un’azienda, impariamo a rispondere come se fossimo noi l’azienda, anche se in busta paga c’è scritto livello n° e non quadro o altro.
9 PENSARE, COLLEGARE, SINTESI
Sono arrivata in fondo a questa sorta di vademecum e anche se ho ‘stravolto’ quello che ho ascoltato, ho sicuramente imparato qualcosa e mi sento più ispirata, più ricca e più propositiva.
In quest’ultimo punto ho scritto: pensare, collegare, sintesi. Perché? Il pensare direi che è un’attività costante per il copywriter, non che nelle altre attività non si pensi, non sia mai, ma semplicemente c’è sempre quel pensiero, quell’analisi o quella parola che ci convince di più e quindi il vero copywriter, secondo me, è sempre un po’ insoddisfatto. Detto così sembra terribile ma in realtà non lo è e fa parte del gioco. Oltre al pensare, ho aggiunto il collegare e la sintesi, sì perché alla fine del lavoro dobbiamo capire dove siamo arrivati e avere una visione d’insieme e se possibile una sintesi, un sunto chiaro di ciò che è stato fatto.
Valore della formazione e la parola ‘gratuito’
Non so se questi miei appunti hanno un senso e/o possono essere utili a qualcuno ma io li ho scritti e il metterli per iscritto mi ha reso consapevole del valore della formazione continua e mi ha reso conscia del fatto che dietro alla parola “gratuito” non sempre c’è il concetto carente, anzi….spesso si cela un contenuto più utile.
By Alessandra Andreani