Quali sono i motivi utili per fare un sito web
Prima di pensare a qualsiasi parola o a qualsiasi idea occorre pensare al motivo o all’esigenza di fare un sito.
Quale o quali sono i motivi che mi spingono a fare un sito web?
Le risposte sono innumerevoli ma non sempre si ha ben presente la motivazione reale (e il possibile risultato) che spinge un’azienda, un imprenditore o un individuo con partita Iva forfettaria a fare questa scelta.
Nonostante sia passato oltre un trentennio il web è un argomento relativamente giovane e nel nostro Paese c’è ancora una certa reticenza quando si parla di queste ‘cose’ digitali. Parlo naturalmente in modo generico e non specifico perché in realtà molte aziende conoscono bene i vantaggi che il web può dare e si affidano alle agenzie di comunicazione per costruire (scusate la ripetizione) una comunicazione integrata online che racconti non solo il ‘chi siamo’ ma che vada incontro a quelli che sono i bisogni e i desideri del pubblico sempre più digitalmente istruito.
Mi piace scrivere e da qualche anno collaboro con una web agency nel tentativo di dare voce e spessore a qualche azienda e a qualche singolo imprenditore. Non di rado mi capita di dover ancora spiegare l’importanza di costruire una comunicazione coerente ed efficace che vada incontro al proprio pubblico ideale e crei quella sana “curiosità” per restare sempre presenti e sempre visibili.
Oggi più che mai la competizione si è spostata nel mondo virtuale e le cosiddette recensioni rivestono un ruolo fondamentale. Tanti imprenditori ancora oggi pensano che è abbastanza inutile avere un sito web o curare una pagina social in modo professionale ma la realtà è un’altra e a meno che non si voglia vivere sul famoso cucuzzolo della montagna, lontani da tutto e da tutti, si deve prendere in considerazione il web e tutte le sue opportunità.
Magari un giorno, tramite il nostro codice fiscale, oltre al libretto delle vaccinazioni verrà fuori una mega scheda con foto, informazioni, endorsement e video. Immagino un incrocio tra social, siti, Google e recensioni, un portalone unico, in grado di incrociare tutti i dati e fornire un sito personale per le persone fisiche e uno per le persone giuridiche. C’è la questione della privacy lo so, però….
6 + 1 motivi per cui fare un sito web
Prima che accada tutto ciò torniamo alla situazione attuale e cerchiamo, senza fare troppe divagazioni, di definire i motivi, a mio avviso, per cui è importante fare un sito.
1 Dare le informazioni corrette. Come dicevo prima, in una sorta di visione futuristica (nemmeno troppa) del portalone unico, le persone ormai sono abituate a raccogliere informazioni sul web per scoprire il mondo e i suoi abitanti. Troppe volte ho visto non dare importanza a queste cose, trascurare i social ma allo stesso tempo sentirsi in dovere di pubblicare foto e contenuti anche troppo personali. Tramite un sito web ho l’opportunità di presentarmi, dire chi sono, descrivere cosa faccio e soddisfare le richieste del mio pubblico. Va da sé che oltre al sito è bene occuparsi, possibilmente in modo professionale e strategico, anche dei social…
2 Meglio di un curriculum vitae. Da qualche anno assistiamo ad un progressivo cambiamento costante che ci mantiene svegli e in qualche modo sempre attivi. Una volta, tipo 50 anni fa, la professione, il mestiere, l’attività che si andava a fare era Una e difficilmente la si cambiava. Parlo naturalmente in modo ancora generico ma anche specifico, penso al mio ‘caso’ e negli ultimi ultissimi anni, ciò di cui parlo, si esprime nel verbo “reinventarsi“.
Non solo. Anche i percorsi di studio sono più elastici e c’è una certa benevolenza nei confronti dei curricula che mettono insieme più esperienze e passioni. Ecco che cambiare le informazioni o le foto di un sito non solo è utile ma è anche consigliabile!
3 È uno strumento di Marketing. “Markets are conversations”, non lo dico io ma è la prima frase delle 95 tesi sostenute dal Cluetrain Manifesto del 1999 (e quindi non proprio ieri), che rappresenta un appello all’azione rivolto a tutte le aziende con l’obiettivo esplicito di esaminare l’impatto di Internet sia sui mercati (consumatori) sia sulle organizzazioni. Il Manifesto mette in discussione l’idea che il business sia “fuori moda” alla luce dell’emergere del WEB ed elenca, come Martin Lutero, 95 tesi.
In questa prima tesi è palese come il mercato e il conseguente mercanteggiare sia qualcosa di vivo, che abbia a che fare con persone ‘vive’ e che ad esse si rivolge. Lo stesso accade su internet. Il buzz mediatico che si crea attorno ad una notizia piuttosto che ad una serie di prodotti o servizi, altro non è che la riproduzione di un mercato. Per il mondo greco la parola ‘mercato’ non era dissociata da quella di ‘agorà’ (e questo spiega tante cose a mio avviso) ma questa è un’altra storia e vi invito a leggere la definizione sull’enciclopedia Treccani.
4 Costruire una brand identity. Spesso si sente parlare di brand identity e soprattutto i piccoli imprenditori credono che sia un concetto a loro poco utile se non inadeguato. Niente di più sbagliato. Siamo e continueremo ad essere una nazione con una forte vocazione individualistica ed imprenditoriale. Ecco che avere l’opportunità di costruire una propria identità forte, chiara e inconfondibile ci permette di mantenere il favore del nostro pubblico e, nel caso stiate iniziando adesso, di incontrare il vostro target.
5 Aumentare la visibilità. Oggi siamo tutti connessi, ricaviamo la maggior parte delle notizie dal nostro cellulare e diamo spesso un’occhiata alle recensioni per farci un’idea su un prodotto, un servizio o qualsiasi altra cosa. Semplicemente digitando un nome o un url ecco che appare la scheda Google Business Profile (da Google My Business a Google Business Profile), pronta a fornire informazioni, foto e recensioni.
Aggiungere a questa scheda il proprio sito permette non solo di completare le informazioni in modo coerente e personalizzato, ma consente anche di aggiungere traffico e visibilità sulla propria attività oltre, magari, ad azioni specifiche come quella di comprare o di prenotare.
6 Advertising e dintorni. Grazie ad un sito web è possibile attivare una campagna adv e promuoverla per raggiungere meglio target e obiettivi prefissati. Non solo. È possibile aggiungere un blog e diffonderlo tramite delle piattaforme multicanale per essere visibile e presente su tutti i social.
7 Punto di partenza e punto di arrivo. Al di là di come si voglia leggere la frase scritta (prima arrivo e poi partenza o viceversa) l’idea è che prima di qualsiasi altra forma di presenza virtuale, il sito debba essere il punto di partenza e il punto di arrivo nel momento che decidiamo di essere visibili e riconoscibili. A questo proposito ho scovato un interessante articolo del 2012 (sembra il famoso pleistocene) dove si afferma che la carta stampata è definitivamente tramontata….
“Cosa sto aspettando per fare un sito web?” Verso le conclusioni
La vera domanda non è se fare o non fare un sito web ma “cosa sto aspettando?”
Intendiamoci non è la soluzione per risolvere tutti i nostri problemi ma è uno strumento utile e strategico.
Occorre probabilmente ancora costruire una cultura e una letteratura del settore, sebbene ci siano a giro tanti libri e tante pubblicazioni che raccontano in modo esaustivo e approfondito della rilevanza di avere un sito web e dell’importanza di affidarsi ai professionisti del settore.
Personalmente ho elencato alcuni semplici motivi e vi invito a farvi un’idea semplicemente ponendo la domanda iniziale su internet (anche semplicemente leggendo tutte le fonti indicate nel testo) oppure acquistando qualche pubblicazione dedicata agli aspetti che vi interessano di più.
Se poi vi stancate a leggere e volete fare due chiacchiere con una persona in carne ed ossa, vi aspetto nel magico mondo di The Student Hotel e vi offro anche il caffè!
By Alessandra Andreani